Dover convivere con una patologia cronica inficia tutti gli ambiti di vita:
personale;
emotivo-motivazionale;
lavorativo;
relazionale;
sociale.
Ci riferiamo all'impatto che queste patologie hanno sulla vita di chi ne soffre con l'espressione "vissuto di malattia". Come si può intervenire per limitare l'impatto della malattia nella vita di queste persone?
*Articolo redatto dalla Dott.ssa in psicologia Roberta Abdelgawad*
Molto spesso, se non la maggior parte delle volte, le prime linee di difesa sono rappresentate sicuramente dalla medicina (con trattamenti farmacologici e non, scientificamente testati ed approvati). Tutto il resto deve appartenere a un approccio complementare e non può sostituirsi in alcun modo a essa. Diffidate dunque di chiunque sostenga il contrario.
È vero che a volte nel vissuto di malattia pesano molto anche il rapporto con i medici e con i farmaci e che spesso si vorrebbe poterne fare a meno, ma la medicina rimane la principale risorsa nella lotta contro le patologie, anche quelle croniche.
Fatte le dovute premesse di seguito vi fornirò alcuni spunti su pratiche e abitudini a cui gli utenti stessi possono avvicinarsi per cercare di migliorare il loro vissuto di malattia. Il lavoro che queste persone possono fare anche in autonomia è quello di combattere lo stress per prevenire i suoi effetti nocivi a livello psicologico e fisiologico e quindi impedire che inasprisca i sintomi della patologia da cui si è affetti.
La meditazione mindfulness è una tecnica meditativa basata sulla consapevolezza degli stimoli interni ed esterni, sull'allenamento della capacità di restare nel presente (impedendo alla nostra mente di vagare fra ricordi del passato e aspettative sul futuro) e sul non giudizio. Il metodo deriva da tecniche orientali molto antiche, ma le neuroscienze hanno a più riprese dimostrato la sua efficacia nella riduzione dello stress. Quest'ultimo infatti può essere legato ad ansie e ricordi dolorosi e dunque affinare la capacità di restare nel qui e ora, a contatto con i soli stimoli sensoriali aiuta a contrastare la sua insorgenza.
Soffermarci su quello che va bene nella nostra vita è un ottimo modo per favorire un cambiamento nella percezione della condizione che stiamo vivendo. Dedicare pochi minuti della nostra giornata a esercitare attivamente la gratitudine elencando quanto di positivo è accaduto durante la giornata ci aiuta a mettere tutto in prospettiva. Basta un elenco breve, purché sia ben ragionato.
Il sonno è una funzione fisiologica fondamentale. Sebbene non esista, per ovvie ragioni etiche, alcuna prova sperimentale degli effetti letali che la mancanza di sonno potrebbe avere, sappiamo ormai da tempo che la deprivazione di sonno porta con sé tantissime problematiche legate perlopiù all'impossibilità di ripristinare i livelli ormonali che si alterano durante la veglia. Dormire a sufficienza e negli orari opportuni è importante se si vuole tenere sotto controllo i livelli di stress.
Se si soffre di disturbi come l'insonnia è possibile intervenire direttamente eliminando l'assunzione di sostanze stimolanti, limitando l’esposizione agli schermi (esempio: computer, smartphone) prima di coricarsi e cercando di impostare una routine serale ripetitiva e costante, in modo che il nostro sistema nervoso associ quelle abitudini al sonno.
Una buona pratica in generale è quella di destinare la stanza da letto unicamente al sonno e ai rapporti sessuali. Se infatti abituiamo il nostro cervello ad associare quello spazio ad altro sarà più difficile prendere sonno in fretta.
Un altro tipo di intervento sullo stile di vita è quello che si può attuare attraverso l'alimentazione. Abbiamo già parlato dell'effetto di bevande stimolanti sul sonno, ma ci sono molti altri nutrienti che possono intervenire nella riduzione della risposta infiammatoria o nella produzione maggiore di alcuni neurotrasmettitori che contrastano lo stress. Anche qui è fondamentale affidarsi a professioniste o professionisti capaci e con una lunga esperienza in questo ambito specifico.
L'esercizio fisico, specialmente se svolto in maniera moderata e costante contrasta l'invecchiamento delle cellule cerebrali e gli effetti dello stress sul sistema nervoso centrale. In base alla patologia cronica da cui si è affetti si possono scegliere attività adatte, meglio se consigliate da esperti del settore. In generale esercizi svolti a terra ci mettono al riparo da eventuali cadute e andrebbero preferiti a quelli in piedi se sono presenti sintomatologie che comprendono vertigini.
La regola d'oro qui è "non strafare". Con un'attività troppo intensa infatti si potrebbe ottenere l'effetto opposto di trasformare anche questo utile strumento in un potente stressor.
Molti degli argomenti trattati possono essere ovviamente generalizzati alla stragrande maggioranza della popolazione. Ogni persona, specialmente nel mondo occidentale, dovrebbe curare il suo stile di vita e lavorare per aumentare la propria consapevolezza
Per persone affette da patologie croniche questa possibilità diventa un'esigenza se si vuole prevenire che lo stress cronico abbia conseguenze fisiologiche e psicologiche negative sui sintomi e sul vissuto di malattia.
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